Protesti - Cancellazione e annotazione

Il protesto è cancellato automaticamente dal Registro Informatico dei Protesti decorsi 5 anni dalla sua iscrizione.

Prima dei 5 anni è possibile richiedere la cancellazione del protesto se ricorrono le condizioni previste dalla legge, ossia:

• per avvenuto pagamento  della cambiale o vaglia cambiario entro 12 mesi dalla data di levata del protesto (art  4 della legge  12 febbraio 1955, n. 77 e successive modificazioni)  
• per avvenuta riabilitazione  con decreto del Tribunale o atto notarile nel caso di cambiali pagate dopo i 12 mesi dalla data di levata del protesto o nel caso di protesti relativi ad assegni, purché sia trascorso un anno senza subire altri protesti (articolo 17 della legge  7 marzo 1996, n. 108 e successive modificazioni;
• per illegittima o erronea levata  del protesto su assegni o titoli cambiari (art.  4 della legge 12 febbraio 1955 n. 77 s successive modificazioni)

Cosa si ottiene con la cancellazione

Con la cancellazione definitiva dal Registro Informatico dei dati relativi al protesto, ottenuta a seguito del decorso dei 5 anni di pubblicazione o con l’accoglimento di un’istanza di cancellazione, il protesto si considera, a tutti gli effetti, come mai avvenuto (c.d. diritto all’oblio).

Se il debitore ha provveduto al pagamento di una cambiale tratta o di un pagherò cambiario oltre il termine di 12 mesi dalla levata del relativo protesto può anche richiedere l’annotazione dell’avvenuto pagamento sul Registro Informatico dei Protesti (che non comporterà però la cancellazione del protesto stesso)

Ciascuna istanza può contenere anche più cambiali relative a protesti levati in mesi diversi, ma riferiti comunque ad uno stesso soggetto protestato.